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RMT – Musicoterapia ritmica

Negli ultimi anni vi è stato un crescente interesse nel campo delle neuroscienze nei confronti della musica e dei suoi effetti sul cervello, sul sistema nervoso, sulla mente. La ricerca ha dimostrato importanti relazioni tra lo svolgimento di attività musicali e modificazioni a livello neurale, motorio, emotivo.
Studi recenti di neurofisiologia hanno dimostrato che lo sforzo fisico viene percepito come meno faticoso se accompagnato dalla musica poiché produrre un suono genera un feedback emotivo che favorisce il controllo muscolare.

Produrre suoni durante un’attività fisica ha effetto sul consumo di ossigeno che risulta essere inferiore, in particolare se l’attività viene svolta in gruppo. (Fritz, 2013. Ghent University, Belgio)
Questo spiega le abitudini di molte popolazioni che nella storia hanno scelto di accompagnare i lavori di fatica con la musica e in particolare con il canto basti pensare agli spirituals degli afroamericani nei campi di cotone.

In particolare il ritmo tra tutti gli elementi musicali si rivela essenziale sia nell’alleviare la fatica del lavoro o di una corsa. Ma il ritmo secondo alcune ricerche è fondamentale anche in un altro aspetto della vita dell’uomo ovvero l’apprendimento. L’apprendimento è un processo che deriva dall’acquisizione di nuove abilità e conoscenze. Induce una modificazione relativamente stabile e duratura del comportamento. Dal punto di vista neurobiologico, l’apprendimento induce plasticità sinaptica, la capacità del sistema nervoso di modificarsi.
Sinapsi dal greco συνάπτειν (synàptein) significa synàptein) significa «connettere». Le sinapsi sono una struttura altamente specializzata che consente la comunicazione delle cellule del tessuto nervoso.

«Quando c’è un apprendimento, i neuroni modificano la loro struttura e creano nuove connessioni sinaptiche».

L’apprendimento della musica stimola la plasticità neurale poiché implica processi mnemonici e percettivi. Nella melodia ogni nota è significativa solo in rapporto alle altre che la precedono e che la seguono.
Percepire una melodia significa riconoscere e mettere in relazione figure musicali ritmiche, melodiche, armoniche.

L’esercizio musicale potenzia il Sistema Nervoso Centrale.

L’esercizio musicale potenzia il Sistema Nervoso Centrale grazie a queste caratteristiche:

MULTISENSORIALITÀ L’incremento di attivazioni sinaptiche è tanto maggiore quanti più sono i sensi coinvolti. Nel caso dell’attività musicale sono coinvolti i sensi: udito, vista, tatto, propriocezione.

SPECIFICITÀ La rappresentazione mentale del movimento da compiere attiva specifiche aree neuroanatomiche.

TRAINING l’allenamento incrementa il rilascio di dopamina un neurotrasmettitore implicato nel controllo di movimento, attenzione, umore).

DIFFICOLTÀ La decodifica dello spartito implica attivazione continua di processi attentivi e mnemonici.

COMPLESSITÀ L’attività musicale si organizza in modo progressivamente più elaborato.

Il cervello dei bambini è estremamente plastico. Dalla nascita vi è un crescente incremento delle ramificazioni neuronali. A tre anni l’essere umano ha più connessioni di quelle che userà nella vitae inizia a perdere quelle che non utilizza.

Le connessioni rinforzate diventano permanenti, quelle inutilizzate decadono. Maggiore è il numero di sollecitazioni, più c’è rinforzo cognitivo. Fino al secolo scorso si pensava che alcune funzioni non si potessero recuperare dopo una certa età. Oggi sappiamo che il cervello è plastico per tutto l’arco della vita.

La capacità ritmica è universale e innata. Ogni azione umana viene compiuta con un dato ritmo a cui non prestiamo attenzione. Sin dalla nascita il bambino attiva l’induzione del ritmo, la reazione ad andare a tempo. Il ritmo trascina risposte motorie anche al di sotto della soglia di percezione cosciente.

La capacità ritmica è radicata naturalmente nell’uomo. Pertanto, la capacità ritmica può essere sviluppata e potenziata.

Nel linguaggio musicale:

Il ritmo è l’elemento che organizza il tempo di un brano. È dato da una successione pulsazioni, scandite da una specifica periodicità di accenti.
L’accento consente di percepire il ritmo come una configurazione anziché come una serie isolata di elementi.

Alcuni tipi di musicoterapia si sono focalizzati sull’utilizzo del ritmo come strumento d’apprendimento. Molti studi tendono a dimostrare che la Rhythm Music Therapy (RMT), da noi qui tradotta come Musicoterapia basata sul ritmo, è funzionale a indurre modificazioni nel funzionamento del sistema nervoso. In particolare recenti studi fanno riferimento alla caratteristica della musica di stimolare la neuroplasticità.

La RMT induce modificazioni nelle aree:

Neuromotoria, Neurofisiologica, Neuropsicologica.

Questo perché l’attività di RMT richiede l’uso simultaneo di due tipi di abilità: funzioni cognitive di rappresentazione e decodifica dello spartito musicale e abilità motorie di controllo del movimento.

L’ATTIVITÀ MOTORIA IN MUSICOTERAPIA

La body percussion è un approccio alla musica che parte dal corpo utilizzato come strumento musicale. È un’attività che stimola il SNC a livello:

Endogeno – ascolto Esogeno – produzione

I vantaggi di questo tipo di stimolo sono: l’accessibilità del corpo umano,
l’esperienza diretta agli elementi della ritmica musicale, la possibilità di interiorizzare con efficacia l’abilità. La pratica musicale stimola l’attivazione di placche neurali e reti specchio.

Dato che richiede l’utilizzo degli arti, in particolare delle mani, attiva le corrispettive unità motorie, richiedendo inoltre l’imitazione, l’osservazione del movimento del terapeuta per poterlo eseguire correttamente.

Il meccanismo dei neuroni specchio si attiva quando osserviamo qualcuno che compie un’azione. Oltre alle aree cerebrali visive, si attivano le stesse aree motorie di chi fa l’azione.

RUOLO DEI NEURONI SPECCHIO NELLA PRATICA MUSICALE

Il sistema di neuroni specchio si attiva durante l’apprendimento delle sequenze musicali poiché implica imitazione, ma si attiva anche durante l’ascolto di una melodia appresa, poiché evoca la rappresentazione mentale del movimento da compiere per l’esecuzione.