Parlando di autismo, sappiamo che le maggiori difficoltà possono avvenire a livello sociale e interattivo. Considerando la grande varietà e diversità di caratteristiche presenti nella categoria diagnostica dello spettro autistico, l’intervento con la musica è adatto ad attivare processi di relazione intersoggettiva, attraverso il riconoscimento delle caratteristiche del funzionamento percettivo, della ritmicità e delle modalità di espressione del soggetto.
La MT aiuta a sviluppare la coordinazione motoria: ballare ed imitare i movimenti a ritmo di musica aiuta a migliorare il coordinamento delle diverse parti del corpo.
Inoltre, utilizzando le parti del corpo come strumento (il battito delle mani, lo schiocco delle dita, tenere il tempo col piede) si scoprono possibilità sonore e ritmiche provenienti dal nostro stesso corpo. Viene stimolata la motricità fine a se stessa attraverso la creazione e l’uso degli strumenti, si sviluppa il senso del ritmo, dello spazio, del tempo e la propria posizione nei confronti degli altri.
A cosa Serve la Musicoterapia nell’autismo?
A Coinvolgere e riconoscere il proprio corpo per ottenere un’immagine di se stessi più veritiera attraverso canzoni e danze, imparando a gestire il corpo e a spostarsi nello spazio, a lavorare sull’espressività, permettendo a ciascuno di scoprire il proprio linguaggio corporale.
A Lavorare sull’attenzione e sulla concentrazione, dal momento che la musica è ritenuta uno stimolo uditivo in grado di indirizzarle meglio rispetto ad altri stimoli sensoriali.
Ad Aumentare la memoria grazie alla capacità della musica di evocare e facilitare il recupero dei ricordi e alle proprietà di immaginazione favorite dalle danze, dalle canzoni ed interpretazioni.
E a Sviluppare il linguaggio e l’espressione orale attraverso l’articolazione, la vocalizzazione e accentuazione, ecc.
La musica viene utilizzata anche per controllare la loquacità eccessiva o ridurre la frequenza e l’intensità dei toni di voce troppo alti.
Infine a aiuta a favorire nuove forme di comunicazione e facilitare le relazioni in cui non vi è contatto verbale ma visivo e uditivo: aumenta l’impegno, la spontaneità nell’instaurare relazioni, il rispetto verso gli altri, l’attenzione combinata e l’empatia. In questo modo, risulta molto utile per quelle persone che hanno difficoltà nell’esprimersi verbalmente.
Per preparare le sessioni di musicoterapia, è sempre necessario prendere in considerazione i destinatari, le caratteristiche e le problematiche. Sia per le sessioni di gruppo sia per quelle individuali, l’obiettivo è adattarsi alle esigenze di ciascuno.
Qual è lo scopo della musicoterapia nello spettro autistico?
Il fine è sempre la relazione, lo sviluppo delle capacità comunicative extraverbali o verbali dell’utente, il miglioramento della qualità di vita e anche lo sviluppo di abilità musicali in base alle risorse dell’utente; Diminuire eventuali comportamenti ripetitivi, spostando l’attenzione sui movimenti ritmici.
Come? La musica fornisce uno schema: La struttura ripetitiva degli elementi musicali contribuisce a creare un senso di sicurezza e di familiarità. Il semplice fatto di essere coinvolti in attività musicali sembra ridurre l’ansia associata ai cambiamenti e alle nuove attività. Per i bambini che fanno fatica ad affrontare le transizioni della vita quotidiana, è possibile introdurre in modo graduale nuove canzoni o nuove esperienze musicali nella routine a cui sono abituati.
Intervista a Giovanna Bussandri sul tema Autismo e Musicoterapia
Segui anche la Pagina Facebook per aggiornamenti su seminari, eventi e iniziative.